Un’importante caratteristica del sistema costituzionale spagnolo di riparto delle competenze tra lo Stato e le Comunità autonome è rappresentata dal carattere aperto del riparto stesso. In certi ambiti, lo Stato è competente a porre i principi fondamentali della legislazione destinati ad essere successivamente sviluppati dalle Comunità autonome. In questo modo, allo Stato è indirettamente consentito definire lo spazio d’intervento delle Comunità autonome, benché il Tribunale costituzionale possa successivamente correggere tale definizione. Il presente articolo intende esplorare l’impatto che questa cornice ha sul contenuto della legislazione. Più specificamente, intende analizzare come il conflitto in ordine alle competenze abbia influenzato il grado di protezione sociale garantito agli stranieri. Infatti, sia lo stato che le Comunità autonome sono competenti ad intervenire in materia di immigrazione e questa tensione interterritoriale si manifesta con particolare forza negli anni della crisi economica. Il presente articolo muove dall’idea che la tensione politica tra poteri territoriali produca una crescente disparità di risposte normative tra le Comunità autonome, dovuta alla maggiore o minore incentivazione delle stesse a distanziarsi dalla posizione assunta dallo Stato. Esso affronta una più specifica questione giuridica, domandandosi se il quadro costituzionale, come definito dal Tribunale costituzionale, ammetta una varietà differenziata di risposte normative o se, invece, legittimi lo Stato ad una più stretta definizione delle basi legali da cui le Comunità autonome debbano prendere le mosse per i loro interventi normativi.
One important feature of the Spanish constitutional system of division of competence between the State and the Autonomous Communities is its open character. In certain areas, the State is competent to set the fundamental grounds of legislation, which will be later developed by the Autonomous Communities. In this way, the State is indirectly allowed to define the scope of intervention of the Autonomous Communities, although the Constitutional Court can later correct this definition. This article intends to explore the impact that this framework has on the content of the legislation. More specifically, it intends to analyse how the fight over the competence thus produced between State and Autonomous Communities has influenced the degree of social protection granted to aliens, being both the State and the Autonomous Communities competent to intervene in the field of immigration, and being this interterritorial tension particularly strong during the years of economic crisis. This article departs from the idea that the political tension between territorial powers generates a growing disparity of normative responses between Autonomous Communities, according to the bigger or smaller incentives these may have to distance themselves from the position defended by the State. And it then moves to the more specific legal question of whether the constitutional framework, as defined by the Constitutional Court, actually admits the resulting degree of variety of normative responses; or if, instead, the State can impose a stricter definition of the legislative grounds from which the Autonomous Communities depart in their normative intervention.