I diritti delle persone diversamente abili: l’evoluzione del quadro normativo ed il contributo della giurisprudenza costituzionale

L’avvento del costituzionalismo rappresenta un momento di rinnovata riflessione per il concetto di disabilità e per la tutela dei diritti delle persone diversamente abili. La Costituzione è, infatti, il principale e più saldo ancoraggio giuridico per ricostruire lo statuto costituzionale del disabile e dei suoi diritti, poiché pone al centro del suo stesso impianto la persona umana.
La disabilità riceve una tutela multilivello: dal livello internazionale, con l’adozione nel 2006 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità al livello sovranazionale, in cui il primo riferimento alla disabilità, contenuto nei Trattati della Comunità, si incontra tra le misure antidiscriminatorie, per poi rafforzarsi con la ratifica da parte dell’Unione della Convenzione ONU.
Sul piano nazionale la risposta del legislatore alla disabilità è stata debole ed esigua almeno inizialmente, più incisiva e forte poi, grazie soprattutto ad una diversa percezione culturale del fenomeno e al saggio impulso della Corte costituzionale. La combinazione di questi due elementi ha dato vita ad una progressiva evoluzione giuridica della tutela del disabile di cui si apprezzano gli sviluppi anche sul piano regionale.
L’evoluzione normativa della tutela della disabilità riflette un processo culturale che nel tempo ha interiorizzato un problema che, come ha detto la Corte costituzionale, non investe solo l’individuo, ma l’intera collettività (sent. 88 del 1998) e richiede un modello di governance incentrato sull’inclusione del problema della disabilità, in un difficile quanto complesso rapporto tra riconoscimento ed effettiva fruizione dei diritti, disponibilità delle risorse economiche e meccanismi di finanziamento delle politiche sociali.

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The advent of constitutionalism is a time of renewed reflection on the concept of disability and the protection of the rights of people with disabilities. The Constitution is, in fact, the main and solid legal anchor to reconstruct the constitutional status of the disabled persons and their rights, since it places the human person at the center of the system.
Disability receives multilevel protection: at the international level, with the adoption in 2006 of the United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities; at the supranational level, where the first reference to disability contained in the Treaties of the Community is within anti-discrimination measures, and has been
strengthened as a result of ratification by the Union of the UN Convention.
On a national level, the legislator’s response to disability was weak and scarce initially, more incisive and stronger in recent times, thanks mainly to a different cultural perception of the phenomenon and the wise impetus of the Constitutional Court. The combination of these two elements has led to a progressive legal evolution of the protection of the disabled persons, whose development is also on the regional level. The normative evolution of the protection of disability reflects a cultural process that, as the Constitutional Court said, does not invest only the individual but the whole community (Judgement n. 88 of 1998). For this reason, it requires a governance model focused on the inclusion of the disability issue, in a difficult and complex relationship between recognition and effective use of rights, availability of economic resources and funding mechanisms for social policies.

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