I meccanismi derogatori «di generale applicazione» del riparto delle competenze legislative fra Stato e Regioni nella riforma costituzionale in itinere: la clausola di asimmetria come limite all’esercizio della clausola di flessibilità/supremazia

La riforma costituzionale in itinere prevede due meccanismi derogatori del riparto delle competenze: uno ascendente (la clausola di flessibilità/supremazia) e l’altro discendente (la clausola di asimmetria di cui al riformulato art. 116, comma 3, Cost.).
Alla luce delle nuove disposizioni, si può dedurre che l’esercizio della clausola di flessibilità/supremazia non potrebbe in alcun modo incidere sulle materie devolute alla competenza legislativa delle Regioni in virtù della clausola di asimmetria, vista la differente natura dei procedimenti a tal fine previsti.
Inoltre, il mancato esercizio della clausola di asimmetria nei 15 anni ormai trascorsi dalla novella costituzionale del 2001 non giustifica necessariamente un’analoga previsione rispetto alla riforma in itinere, se si considera che ora essa si inquadra nell’ambito di un ripensamento del sistema autonomistico che persegue l’intento di ridurre l’autonomia regionale. Pertanto, la clausola in esame costituirebbe uno strumento di rivitalizzazione di un regionalismo attenuato.
Per giunta, come dimostra la recente vicenda della Regione Veneto, già nel vigore dell’attuale testo costituzionale, comincia a essere avvertita l’esigenza di un’espansione dell’autonomia regionale e, perciò, si può ragionevolmente prevedere che l’entrata in vigore della riforma in itinere, perseguendo l’intento di comprimere l’autonomia regionale ordinaria, consoliderà questa tendenza.

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The constitutional reform in itinere includes two derogatory mechanisms of distribution of powers: one ascending (the flexibility/supremacy clause) and the other descending (the asymmetry clause in the new version of art. 116, para 3, of the Constitution.).
In the light of the new provisions, it can be deduced that the exercise of flexibility/supremacy clause could not in any way affect the matters devolved to the legislative competence of the regions by virtue of the asymmetry clause, given the different nature of the procedures provided for these purposes.
In addition, the non-exercise of the asymmetry clause up to now does not necessarily justify a similar provision with respect to the reform in progress, considering that it now forms part of a rethink of the autonomist system, which pursues the aim of reducing regional autonomy. Therefore, the clause would be an instrument of revitalization of a weakened regionalism.
Moreover, as demonstrated by the recent story of the Veneto Region, already in force of the constitutional text, begins to be felt the need for an expansion of regional autonomy and, therefore, it is reasonable to predict that the entry into force of the ongoing reform, pursuing the intent to compress the ordinary regional autonomy, will reinforce this trend.

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