Il Titolo V della Costituzione alla luce della giurisprudenza costituzionale e delle prospettive di riforma

Se c’è una responsabilità eminente nella mancata trasformazione dello Stato e nella pessima realizzazione del regionalismo, questa va ascritta alla scienza giuridica dominante in Italia che non ha mai metabolizzato le regioni e che in questo è profondamente diversa dalle tradizioni giuspubblicistiche degli Stati federali.
Ciò consente di sfatare la posizione di chi tende ad addossare la responsabilità del degrado del regionalismo alla Corte costituzionale, poiché non è sostenibile che essa possa esistere e operare a prescindere dalla cultura costituzionalista, anzi per molti aspetti ne è lo specchio necessario. La Corte vive del lavoro della scienza costituzionalistica, delle idee che la dominano e delle passioni che la animano, tanto più che molte ‘personalità’ della dottrina hanno concorso alla sua composizione.
Ora, finché il testo costituzionale è stato formulato in termini di garanzie per le regioni, nei confronti dello Stato, la giurisprudenza costituzionale è stata animata dall’intento di salvaguardare l’unità dell’ordinamento giuridico, affiancando – anche in un ruolo di supplenza – il legislatore statale, e ciò che è stato fatto ha avuto il senso di mantenere un equilibrio generale.
Invece, mai come dopo la riforma alla Corte sarà richiesto di offrire una garanzia ai principi costituzionali del regionalismo e di riequilibrare il potere che la nuova costituzione concederà al governo centrale.

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If there is a prominent responsibility in the failure to transform the state and the poor implementation of regionalism, this can be ascribed to the dominant legal science in Italy who has never metabolized regions and that this is very different from the ones of the federal states.
This helps to dispel the position of those who tend to shift the responsibility for the degradation of regionalism to the Constitutional Court because it is not sustainable that it can exist and operate regardless of constitutional culture, indeed in many ways it is its due reflection. The Court’s work lives on the basis of constitutional science, whose ideas and passions dominate and animate it, especially considering that many legal scholars have been members of the Court.
Until the Constitution was formulated in terms of guarantees for the regions in respect to the State, the constitutional case law was animated by the desire to safeguard the unity of the legal system, supporting – even in a substitute role – the state legislature, and what has been done has had the sense to maintain an overall balance.
Instead, after the reform the Court will be required to provide a guarantee to the constitutional principles of regionalism and to balance the power that the new constitution will allow the central government.

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